Il cancro alla prostata è uno dei tumori più diffusi nella popolazione maschile (si stima circa il 20% di tutti i tumori diagnosticati ogni anno nei maschi). Fortunatamente il tasso di sopravvivenza a 5 anni è molto alto (circa il 90%).
Quando si decide di rimuovere chirurgicamente il tumore, è spesso necessario asportare anche un certo numero di linfonodi pelvici o inguinali. In seguito, si procede a radioterapia e/o ormonoterapia; queste scelte vengono fatte dall’équipe oncologica dopo una serie di valutazioni.
L’asportazione o la radioterapia dei linfonodi è un fattore di rischio per lo sviluppo del linfedema anche negli interventi per tumore alla prostata.
Cosa fare, dunque?
Se avete subito un intervento di asportazione chirurgica della prostata e dei linfonodi pelvici o inguinali e/o una radioterapia, tenete sotto controllo alcuni segnali:
- Gonfiore nella zona inguinale che non si risolve
- Gonfiore dell’arto inferiore (coscia, o gamba, o caviglia)
- Sensazione di pesantezza dell’arto inferiore
- Gonfiore dei genitali o della zona sovrapubica.
Se vi accorgete della presenza di uno di questi sintomi, non esitate a iniziare velocemente dei trattamenti adeguati, sempre affidandovi a équipe specializzate! (vedi articolo precedente nel blog)
Potrebbe essere utile a distanza di circa un mese dall’intervento o dal termine della radioterapia, affidarvi a una équipe specializzata in linfedema per fare una valutazione precoce della presenza di linfedema. Questo perché i problemi del sistema linfatico non sono sempre subito evidenti, ma si possono visualizzare con alcuni esami ambulatoriali (ecografia e BIA segmentale ad esempio).
Il linfedema è una patologia cronica, che se non adeguatamente trattata può peggiorare e incidere profondamente sulla qualità della vita!